Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu/102

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duto in qualche posto, ma non ricordò quando nè dove.

— Anche questo è un viandante, — spiegò la donna, — un viandante più disgraziato di te. Gli è morto il cavallo per la strada!

Mauro rise. Poi trasse dalla sua bisaccia il fiaschetto dell’acquavite e lo porse all’uomo.

Lo sconosciuto bevette, senz’altro, si pulì la bocca col dorso della mano, restituì il fiaschetto.

— Sì, — disse, — il mio cavallo è morto improvvisamente, poco lontano di qui.

— Eh, almeno i corvi avranno di che sfamarsi, in questi giorni di neve! — osservò Mauro, che non credette alla bugia dello sconosciuto. — Bevi, donna. Tu non vuoi bere? Fa bere al tuo bambino: gli farà bene, ti dico io, gli farà bene. Bisogna abituarsi da bambini, a bere, altrimenti si prende il vizio di non bere, come l’ho preso io. E tu, lo straniero, bevi ancora?

L’altro non si fece pregare.


 *


La cantoniera si ritirò presto e i due uomini rimasero soli nella cucina. Ogni tanto