Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu/127

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pasqua 119


diventava un po’ pallido. Ella lo guardava con indifferenza; quella mattina però sentiva un certo fastidio nel pensare che egli sarebbe entrato nella sua rasa per benedire il suo pane ed il suo letto ancora infecondo: e quando spalancò il finestrino per guardare la processione che passava salmodiando, e vide il viso magro e spaventato del Vinario, si turbò. Rimase tuttavia a guardare: precedeva la processione una Madonna bruna con sette spade confitte nel cuore, che andava in cerca del Figliuolo morto; seguiva lo stendardo di broccato verde venivano poi i musicisti paesani e le donne vestite a lutto. Quando tutto spari in fondo alla strada campestre, Apollonia ritornò al suo forno ed alla sua farina impastata, della quale fece mirabilmente il pane per la Pasqua, pane bianchissimo, tutto intagliato e traforato; le casadinas, focaccie di pasta e di formaggio fresco ingiallito con lo zafferano e certe figurine in forma di bimbi fasciati, di mummie, di uccelli, che per testa avevano un grosso uovo cotto. Nella casetta deserta e nella campagna soleggiata regnava un profondo silenzio; le campane tacevano, legate per la morte di Nostro Signore, e tutte le cose partecipavano a questo silenzio, in attesa di un arcano