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i giuochi della vita 165


Goulliau dovette aprire la finestra della stanza da pranzo, che fungeva anche da salotto, mentre Carina rifugiavasi in camera da letto per sfuggire alla tentazione di scaraventare contro Teodoro il plico che teneva in mano.

*

— Sei già a letto? Dormi? — chiese Goulliau entrando in camera circa mezz’ora dopo.

Carina, nascosta fin sul capo sotto la coperta rossa, mise fuori un dito e accennò di no.

— E i piedi come vanno?

— Bollenti.

— Che tipo quel Calzi! — disse il giovine, mentre si spogliava. — Non se n’è andato finchè non è riuscito a farmi dire ciò che conteneva il plico da te ricevuto.

— Potevi farne a meno! — gridò Carina mettendo il capo fuori e arrossendo di stizza.

— Calma, calma! — disse Goulliau, lasciando cadere una dopo l’altra le sue scarpe colorate, — egli conosce tanta gente, egli può parlare con qualcuno: conosce tipografi, giornalisti, deputati: tu sai che egli è una specie d’uomo d’affari.