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i giuochi della vita 169


— Sei bene ingenuo! Chi compra un libro non lo compra per rivenderlo, e come paga l’autore paga il grande editore che glielo pubblica, — rispose Carina, calmatasi interamente.

— E allora facciamo la pace! — disse il marito. — Oh, come hai i piedi freddi! Dicevi che erano bollenti!

— Sono bollenti perchè ho l’illusione che lo sieno. Chi può togliermi l’illusione? Vedi, mentre tu eri di là col tuo collega, io sognavo, mi formavo l’illusione di essere.... Ma perchè devo dirtelo? No, non te lo voglio dire: non lo meriti!

— Carina, — disse il giovine, con voce seria, — anch’io avevo l’illusione d’essere un uomo felice perchè lavoravo ed amavo, perchè andavo d’ accordo con mia moglie ed essa andava d’accordo con me; perchè eravamo poveri di denari ma ricchi di sogni, di amore, di buona volontà, ed anche di spirito; perchè infine possedevamo tutte le cose che i denari e la gloria non possono dare. Ora questa illusione mi pare che stia per svanire, perchè io conosco una persona che quando sta bene, quando non è perseguitata dalle piccole avversità della vita, dice delle grandi parolone, dice che è forte, che è altera di es-