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i giuochi della vita 187


— Poteva farne a meno! Io glielo rimando, sai; che se ne faccia fare un arrosto!

Ma non lo rimandò. Era così grazioso e divertente! Invece di ingrossare diventava sempre più piccolo, e Carina passava ore ed ore a lavarlo, pettinarlo e annodargli il nastro intorno al collo.

Una sera, però, agli ultimi di novembre, ella si accorse che il mantenimento del cagnolino gravava sul bilancio domestico, e pensò con rancore: — La mia vita è così seria e meschina che non mi permette neppure un momento di trastullo e d’inutile divertimento.

E si sfogò con Teodoro Calzi che quella sera venne a suonare alla porta del freddo appartamentino.

— Dimmi, — chiese il Calzi appena entrato, rivolgendosi a Goulliau, — che cosa intendi di fare per Natale?

— Io? Niente. Eppoi mi pare che sia un po’ presto per pensarci.

— Senti, senti! — riprese l’altro, togliendosi e piegando accuratamente il mantello. — Io invece ho già provveduto, ho già visto, ho già stabilito. Hai veduto, in via Torino, nelle vetrine della Cooperativa Militare, c’è la pentola col zampone....