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Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu/266

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258 il fermaglio


mera. Francesco riprese il suo lavoro, e siccome la bambina, un po' dispettosa, un po' carezzevole, parlava a voce alta, per farsi udire dalla vecchia, egli sentì il suo discorso.

— Sono stata sull'argine, per vedere i figli di Stefanini che si bagnano. Uh come sono magri! Uno quasi è andato a fondo. Ecco che, poi, passa un carrettino. Sapete chi c'era nel carrettino?

— Che hai in mano, viscere belle? — interruppe la nonna. — Che odore di tabacco!

— Sì, è tabacco; prendetene, — offrì la bimba con serietà.

— Chi te lo ha dato?

Disperazione, non sapendo forse o non volendo spiegare la provenienza del tabacco, riprese il racconto del carrettino.

— Andava pianino, pianino; c'era dentro una borsa, simile a quella del prevosto. Sfido, veniva da Milano.

— Come sai che veniva da Milano?

— Eh, c'era Eva, l'innamorata di Francesco, con un bel vestito rosso e la catena col ventaglio rosso.... un ventaglio grande, grande, rosso come il fuoco.... È grassa ora, Eva….

Francesco non udì quello che disse la nonna; non udì più nulla. Una vampa rossa, come il