Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/105

Da Wikisource.

il padrone 99


L’altra taceva, guardandola coi grandi occhi luminosi di lagrime.

— Maria Franchì: oggi tutti perdonano, anche al peggiore nemico. Lascialo venire a domandarti perdono; così ti passerà lo spavento: che cosa mi dici, tortora? Sì?

Sì, accennò l’altra con la testa pesante dei capelli ancora umidi del sudore della febbre; e le lagrime le cadevano giù sul collo esile e rimbalzavano sul lenzuolo come le perle d’una collana rotta.

*

La donna pietosa rimase presso di lei, quella notte, e i buoni amici dell’ingresso furono mandati via, poichè Maria Franchisca oramai stava bene e non voleva compagnia. Quello che l’aveva portata in braccio era sospettoso, però: andò alla Messa e scuoteva la testa, inginocchiato, come per cacciar via qualche cosa che gli dava noia fra i capelli. All’uscita seguì un gruppo di giovani che suonavano la fisarmonica, e s’appoggiava al muro, ascoltando la musica, e gli pareva d’es-