Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/135

Da Wikisource.
129 la veste del vedovo


bisogno di una donna così, da fare il pane ai suoi servi, da custodirgli la casa senza pericolo che la sua roba venisse decimata: di una serva fedele, insomma, che costasse poco. Lui morto, infatti, Giula se n’era andata a Nuoro a servire, con due dei suoi fratelli, presso un altro ricco padrone, che non era vedovo, però, questo, anzi aveva una bella moglie che a cinquant’anni era gravida del decimo figlio, e coi fratelli di Giula contava sette servi appena bastanti a badare alle sue greggie, ai porci, ai cavalli, ai boschi di soveri.

Nei primi tempi a Giula era sembrato di trovarsi in mezzo al mare, in quella casa agitata; il rumore della culla rispondeva a quello della mola, i ragazzi la spingevano di qua e di là, incontrandola nelle loro corse che il sonno solo, alla notte, fermava: ma poi la padrona le aveva assegnato il suo còmpito, e la monotonia del suo lavoro aveva disteso un velo intorno a lei, fra lei e gli altri abitanti della casa. Giorno e notte puliva farina d’orzo e faceva il pane per i servi.

In autunno fu sentita a cantare, accompagnandosi al rumore eguale e dolce dello stac-