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132 | la veste del vedovo |
Così si consumava; finchè un giorno un altro suo antico pretendente aveva mandato a chiederle, con uno dei fratelli di lei, se lo voleva ancora. Non era ricco come il vedovo, il nuovo antico pretendente; era un pastore di capre, un orfano anche lui raccolto bambino da una vecchietta ch’egli chiamava nonna; ma nella sua casetta c’era poco da lavorare, appunto perchè lui non aveva servi nè cavalli, e lassù Giula avrebbe potuto riposarsi, respirare l’aria della montagna natia e guarire.
Ella rispose di no; ma i fratelli, i due servi pastori presso lo stesso padrone di lei, e gli altri tre che lavoravano anch’essi sparsi di qua e di là pel mondo, si riunirono un giorno presso di lei per consigliarle di accettare. E la guardavano, tutti e cinque intorno a lei come quando da bambini aspettavano ch’ella distribuisse loro il poco pane e le chiedevano l’acqua e le altre cose necessarie alla vita. Allora disse di sì.
Il giovane era sceso a sposarla, e adesso se la portava via sul suo carro steso d’erba e di felci, e dopo che s’erano dette tante