Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/326

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320 le prime pietre


— Indietro tutti; fabbrico io, — gridava il ragazzino, sempre facendo suonare le monete e guardando con un occhio solo dentro la scatola delle sue manine. Eccole, c’erano tutte, dentro, il centesimino, il soldo, il soldone, il nichelino, la lira, lo scudo. Questo sembrava il padre, la lira la madre e le altre i figliuoli.

— Indietro, tutti, dico; se no non faccio nulla.

Il gobbo tese le braccia davanti ai due operai che si protendevano con lui e li tirò un poco indietro: bisognava obbedire al vero padrone. Anche l’uomo dentro dovette andar fuori: e per qualche momento Stellino curvo dentro la buca sparve, fu come la statuina sepolta. Nel silenzio assolato del campo si udiva il rumore della cazzuola ch’egli batteva sui mattoni: poi come un grido di falco attraversò l’aria, ed egli fu di nuovo su, dall’altra parte della buca, proteso a guardare la sua opera.


Fu una giornata indimenticabile. Lo seppero tutti i grappoli a cui mancarono gli acini più maturi, e le galline che dovettero ritirarsi spaurite sulle loro travi fin dalla mattina, come avvenisse l’eclissi. Il vecchio