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34 | il tesoro |
— Niente, mi scusi, mi perdoni del disturbo. Volevo.... volevo domandarle, chi è quella donna?...
Accennò con la testa alla botola, ammiccando un poco: e l’uomo rise come un fanciullo mostrando tutti i suoi denti bianchi lucenti.
— Ho capito, — disse rivolgendosi verso il tavolo.
— Chi è? Chi è? — insisteva ammiccando Gian Gavino.
— Oh per questo è una brava donna: è vedova, ha qualche cosa. Viene ogni tanto qui per consultarmi per una sua lite. È di buona gente, ma credo che se vorrà riprendere marito i suoi parenti non le metteranno impedimento. Bravo, bravo. Vuoi che la chiami?
— No, ci parlerò io, se la vossignoria permette....
— Bravo, bravo. Di quali sei tu? Fai il massaio o il pastore?
— Il pastore, — disse Gian Gavino.
Non sapeva perchè aveva paura di quell’uomo, di quegli occhi neri il cui sguardo lo percorreva tutto e pareva penetrasse anche dentro la tasca.