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46 sotto l’ala di dio


— Vattene subito fuori! Subito! — ella disse con furore. — Non ti vergogni? E tu sei il guardiano, e ti metti a dormire ai piedi dell’altare?

Intanto versava l’olio nella lampada, ma le mani le tremavano e l’olio calava torcendosi come un serpentello d’ambra.

Vinta dal silenzio e dalla paura di Gian Gavino, si calmò un poco e rise anzi, sommessa, chinandosi a guardarlo e a fargli un cenno col capo.

— Ebbene? E perchè fai così?

— Sì, sì, — egli disse allora, — perchè sapevo che venivi a molestarmi. Fin qui sei venuta! Mi vuoi riprendere.... mi vuoi far ricadere nel peccato.... Vattene via tu, diavola: sono sotto l’ala di Dio.... io.... Non mi toccare! Non mi toccare!

— Ah, pezzente! E chi ti tocca? Non parlavi così quando ti curavo ed eri senza nessuno come un cane randagio. Allora mi leccavi i piedi, e minacciavi di incendiare tutto, di rompere tutto se non diventavo la tua amica. E adesso ti metti sotto l’ala di Dio. Fuori! Subito! O chiamo il servo e ti faccio cacciar via a colpi di pietra....