Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/112

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gioia. A lei non poteva capitarle di peggio di quel che le capitava tutti i giorni.

— Presto, lo indossi. Dove va? A visitare il vescovo?

— No, il sotto‐prefetto.

— E la camicia? Vuole una camicia, anche?

Sempre col cestino sul capo ella aprì il piccolo armadio e trasse una camicia di colore, mentre Predu Maria già si levava la giacca.

— Vattene, — egli disse, cercando di scherzare. — Non vorrai vedere un uomo nudo.

— Cristo in croce è nudo, — ella disse, e uscì nel cortiletto, poi nella strada, ove si nascose dietro un angolo di muro, pronta a ricevere i pugni di Antonio Maria pur di assistere alla fine dell’avventura.

Sperava che il Dejana prendesse anche il cavallino, lo inforcasse e partisse per ignota destinazione; ma dopo un momento vide che egli usciva a piedi dal cortiletto e si dirigeva, impacciato e barcollante, alla casa di mossiù Perrò.

Là giunto egli entrò senza picchiare e salì le scale tenendosi alla balaustrata. Nonostante l’aria profumata e calda che penetrava dalle finestre socchiuse, la scala