Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/199

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risposta.... la risposta.... Ah, ah, mi fate ridere! Ci ho pensato, sì! Come mai è possibile che una ragazza come Sebastiana possa volermi bene? E voi, sua madre, voi, santa vedova, voi avete il coraggio di dare vostra figlia ad un uomo come me? Devo far proprio da coperchio a qualche magagna, io? Dite pure, dite! Non mi offendo.

E infatti più che offeso egli sembrava avvilito; ma ella non si turbò.

— Fratello mio, ti giuro su questa croce santissima che t’inganni. Mia figlia? Mia figlia è innocente e pura come il giorno che è nata. Ed io non le faccio torto se è stata un po’ leggera: il torto è mio, che l’ho lasciata presso quella donna, dalla quale ha avuto mille cattivi esempi. Ma io sono stata sempre una donna semplice: qualche volta mi arrabbio, ma, credi pure, sono una donna semplice, tutto cuore. Ho creduto alle promesse di mossiù Perrò, ho creduto che Marielène Azzena fosse una donna di onore. Ah, no, figlio mio, ho fatto male. Io dovevo tenere mia figlia con me. Maledette le madri che abbandonano i loro figli, sia pure credendo di far loro del bene. Lasciamo andare. Sebastiana ha avuto cattivi esempi, in quella casa; ed ha creduto che tutto