Pagina:Deledda - Il nostro padrone, Milano, Treves, 1920.djvu/270

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IX.

Da qualche tempo la maestra Saju notava uno strano cambiamento in sua figlia. Sebbene ora non si mangiasse male come nell’inverno passato, Sebastiana di magrava ed era meno rosea del solito; non chiacchierava e non rideva scioccamente, e neppure diceva tante bugie come prima.

Dalla mattina alla sera se ne stava in casa dalla sua vicina; ne assumeva i modi e persino l’accento; ciò non dispiaceva a sua madre, che aveva molta stima di Marielène perchè la riteneva una donna furba intenta a fare i suoi interessi come poche donne sanno; ma l’idea che Sebastiana era bella, giovine e leggera, e che i pensionanti, quei diavoli di borghesi continentali, non rispettavano neanche la donna più seria, inquietava spesso la maestra.

— Tu non devi trattenerti da Marielène quando i professori e i vice‐cancellieri stanno in casa. Tu sai, figlia mia, che la donna maritata è come una tazza di cristallo: il più leggero alito la appan-