Pagina:Deledda - Il paese del vento, 1931.djvu/207

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— E lei, — mi chiese poi, sempre alquanto in tono di comando, — che fa di bello durante la giornata? In paese non la si vede mai.

— Per lo più vado a passeggio lungo la spiaggia o per i viottoli della campagna. Nei giorni di vento, poi, e sono frequenti, non esco di casa.

Abituato anche ai tifoni, egli parve colpito da quella mia tremebonda soggezione del tempo; ammise però che il clima del paese era veramente eccezionale.

— Dipende dalla mancanza di ripari: siamo al limite di una grande zona scoperta, fertile, sì, ma priva, all’interno, di boschi. Le colline non bastano a frenare i venti, e questi girano di continuo, dalla terra al mare e viceversa: il luogo, quindi, è in pieno dominio della cosidetta loro rosa.

— Poco gradita: anzi molto spinosa. Quando c’è il vento, — insisto io, — sento una grande melanconia nervosa.

— È vero, è vero, — interviene il commensale seduto appresso al mio vicino di