Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
dolce e caldo: — Prendimi pure tutto: prenditi pure quello che non è mio, l’anima mia, la mia creatura.
Ancora non sono certo di non aver sognato. So che d’un tratto gli usci si riaprirono: riapparve il vecchio, che s’era tolto le scarpe per non sporcare il pavimento; apparve la figura arcigna del marito. La donna sedeva al suo posto, accanto al braciere, di nuovo con lo scialle chiuso sul collo voluttuoso.
E i suoi occhi erano tanto innocenti nel guardare il padre e il marito, e nel far loro segno che io acconsentivo!
Sì, io acconsentivo. A che cosa? A cedere la mia creatura? A diventare l’amante di quella donna? Acconsentivo a tutto, ma solo alla superficie: in fondo già la coscienza mi tumultuava e qualche cosa ghignava in me, di faccia al mio creditore: eppure sentivo pietà di lui.