Pagina:Deledda - Il segreto dell'uomo solitario, 1921.djvu/226

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Ed egli si passò la mano sugli occhi, per togliersi l’ombra di quel dubbio.

Sarina lo guardava e capiva tutto: sentì quel dubbio, vide le ombre che passavano e ripassavano sull’anima di lui: una tristezza mortale la piegò fino a terra; desiderò di morire; ma la terra stessa, il mare, il soffio dell’aria le dissero parole di conforto, di speranza: si sollevò e si mise a ridere:

— Siamo pazzi tutti e due a continuare così — disse alzandosi. — Il passato è passato: andiamo, su, Cristiano! Tutto è stato un sogno.

Egli le scosse il lembo della veste per farne cadere la rena, glielo tenne fra le mani, parve volesse attirarla di nuovo giù. Non avrebbe voluto più muoversi, come uno che arrivato ad una cima ha pena a ridiscendere.

Si alzò pesantemente, le riprese la mano. La mano tentò di sfuggirli, ma come per un istinto suo particolare, tosto dominato dalla volontà della donna che costrinse le sue dita ad intrecciarsi a quelle di lui.

A lui però non sfuggiva nulla. Arrivati al cancello tentò una prova: cercò di attirare la donna in casa: ma fu lei a resistere, adesso, a trascinarlo oltre.