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304 | il sigillo d'amore |
alquanto, per la prima volta; poichè per la prima volta la Regina aveva, in presenza di lei, chiamato il Re col suo dolce nome.
Un velo copriva le robe dentro la cassa: ella lo sollevò e parve che il velo stesso del tempo si aprisse per lasciar risorgere il passato.
— Gulna, avvicinati alla finestra e fammi vedere bene.
Gulna obbedì, lentamente traendo e spiegando contro luce i brani del fantasma luminoso. Erano le vesti di sposo di Enzio; e i loro colori rinnovavano nella grande camera triste quelli della festa nuziale.
Dapprima fu il giustacuore di velluto in colore del giaggiolo, poi un farsetto vermiglio che pareva di donna; i calzoni di maglia di seta verdone, e il berretto dello stesso colore; i calzari a punta ricurva, lo stiletto e la cintura: infine due ali scure si aprirono sul pallore della finestra: era il lucco del giovine Re.
Adelasia chiuse gli occhi prima che la visione sparisse; sentì Gulna che rimetteva le cose a posto, le ricopriva col velo, chiudeva l’arca. Il passato tornava nella sua tomba, e adesso si spalancavano le porte del grande avvenire.
— Gulna — disse, quando la donna si fu ripiegata davanti al letto; — anche tu lo hai amato, anche tu lo hai atteso e pianto. Sei rimasta presso di me per respirare nel mio