Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/103

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— No, sentite, sentite che matti! Dopo i sassolini e i fuscelli si sono lanciati le carte, i cappelli, e poi manate di fieno e di foglie, e poi i cuscini, e poi i materassi. E ridevano, ridevano, tanto che molti si gettavano pancia a terra per non scoppiare: e tutti coperti di polvere e di foglie secche si rotolavano al suolo, e le donne scappavano gridando. Allora io vidi quel ragazzino col quale, come vi dissi, ci siamo bisticciati, e per evitarlo passai dall’altra parte della chiesa. Subito cosa vedo? Vedo Paska a testa nuda, con le maniche rimboccate: all’aperto, davanti a una capanna di rami

— E che disse vedendoti?

— Non mi vide subito perchè chiacchierava e rideva con un giovinotto che fumava appoggiato al muro e che le diceva molte cose allegre.

— Cosa le diceva? Com’era?

— Bassotto, secco, con la barba in color coda di volpe.

— E le orecchie grandi?

— Le orecchie, non so, non ci ho badato.

— È lui, quello che suonava, maledetto boia! Dev’esser il suo preferito, quell’animale rossiccio. Almeno per chi,