Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/210

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— Alla vostra salute, e all’adempimento dei nostri voti! — augurò zio Pietro, sollevando il bicchiere con mano tremante.

Anche il cuore gli tremava; e la ruga della fronte gli si sollevava turgida. Una infinita tristezza lo invadeva, davanti a quelle donne che parlavano come uomini: la voce e il riso di quella che Melchiorre gli aveva detto buona ed onesta, gli destavano antipatia. E pensava a Paska, dalla voce armoniosa e dal riso infantile che spandeva gioia ove vibrava. Come mai Melchiorre aveva dimenticato?

Melchiorre intanto attendeva in casa di zia Bisaccia, ritto sulla porta, fumando un mezzo sigaro sardo. Quando vide tornar zio Pietro sputò lontano e chiese con calma:

Ebbè, vi hanno dato una zucca?1

— Sì, — rispose il vecchio. — Non vedi quanto mi pesa?

Zia Bisaccia rideva col suo strano riso che non le smuoveva un muscolo del volto. Prese la mano di Melchiorre e contandogli le dita ripetè l’antifona:

— Voi avete bestiame, avete casa, terre, olio, latte, lana, vino. Mia nipote farà l’affar suo perchè è.... mia nipote. A

  1. Segno di rifiuto.