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La sua voce e i suoi singulti vibravano nel silenzio del burrone roccioso.
Ma il pastore pose una mano sul petto di zio Pietro, e guardò in alto.
— Animale, — disse a Basilio, — meno chiacchiere e più coraggio. È vivo; deve esser caduto di lassù. Portiamolo all’ovile.
Strapparono foglie ed erbe e le sparsero su quattro rami intrecciati; e delicatamente presero il ferito e lo deposero là sopra.
Egli gemette: Basilio tremava anch’esso e gemeva come fosse ferito.
— Che ho fatto io! — ricominciò a gridare, — che mai ho fatto io!
— Taci, donnicciuola, — disse il pastore dandogli uno spintone: — non vedi che lo spaventi? — e si curvò sul vecchio dicendogli dolcemente:
— Che avete, zio Pietro? Siamo noi; non è nulla, fate coraggio.
Il vecchio continuò a gemere; una leggera bava sanguigna gli colorava le labbra, scorrendogli sulla barba.
I due uomini sollevarono i rami, e cominciarono a salir con cautela attraverso le roccie e le spesse ombre.
Ogni cosa taceva: la luna passava die-