Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/261

Da Wikisource.
 
— 247 —
 


La sua voce e i suoi singulti vibravano nel silenzio del burrone roccioso.

Ma il pastore pose una mano sul petto di zio Pietro, e guardò in alto.

— Animale, — disse a Basilio, — meno chiacchiere e più coraggio. È vivo; deve esser caduto di lassù. Portiamolo all’ovile.

Strapparono foglie ed erbe e le sparsero su quattro rami intrecciati; e delicatamente presero il ferito e lo deposero là sopra.

Egli gemette: Basilio tremava anch’esso e gemeva come fosse ferito.

— Che ho fatto io! — ricominciò a gridare, — che mai ho fatto io!

— Taci, donnicciuola, — disse il pastore dandogli uno spintone: — non vedi che lo spaventi? — e si curvò sul vecchio dicendogli dolcemente:

— Che avete, zio Pietro? Siamo noi; non è nulla, fate coraggio.

Il vecchio continuò a gemere; una leggera bava sanguigna gli colorava le labbra, scorrendogli sulla barba.

I due uomini sollevarono i rami, e cominciarono a salir con cautela attraverso le roccie e le spesse ombre.

Ogni cosa taceva: la luna passava die-