Pagina:Deledda - Il vecchio della montagna, 1920.djvu/338

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Jacu (si ferma sulla porta fingendo stupore: poi ride). Ah, ah! Che vedo? L’aquilotto mio nel nido dei nibbi?

Jorgj. Che fate qui? Dove siete entrato?

Jacu. Per la porta sono entrato! E tu per dove sei entrato?

Colomba (vuole precipitarglisi contro, ma Jorgj la rattiene). Che cerchi qui, assassino? Vattene subito! Come, non ti muovi? Stanotte il tuo sangue laverà il sangue che altra volta hai versato qui. Vattene!

Jorgj (sempre rattenendola). Taci, taci, Colomba. I tuoi udranno. Taci. Babbo mio, andate via, andate.

Colomba. Ma perchè è qui? Come è entrato?

Jacu. Per la porta, ti ho detto!

Colomba. Vattene! Vattene! Lasciami, Jorgj.

Jorgj. Taci, Colomba, taci! Egli è venuto per assicurarsi.... che eravamo assieme!

Jacu (li guarda freddo, ironico). T’inganni, figlio! Io pensavo che voi potreste essere assieme, quanto pensavo che Dio potesse essere col diavolo.

Colomba. Va via, assassino.