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Allora la vecchia la fece entrare, non solo, ma subito mise la caffettiera sul fuoco: bisognava onorare la nipote di un uomo come Ulpiano Melis.
Francesca la guardava con curiosità non priva di un certo rispettoso timore; poiché la vecchia, già serva del parroco precedente, che per testamento aveva imposto al successore di tenerla vita natural durante nella parrocchia, godeva fama di fattucchiera: i maligni, anzi, dicevano che il parroco attuale si serviva di lei per certe sue fatture.
— Zia Margherita — disse Francesca, senza perdersi in vane chiacchiere, — ho bisogno di voi. Dicono tutti che siete una santa, e tutti ricorrono a voi nel bisogno. Anche mia sorella Gonaria è venuta da voi per la malattia del marito, e mia cugina Violante per il figlio disperso in guerra. Voi sapete tutto: ed io ho bisogno di sapere da voi una cosa che mi tormenta giorno e notte. C’è nella mia famiglia una persona... ebbene, voglio dirvi tutto, un servo, un ragazzo di buona famiglia che dice di essere scappato di casa sua per i maltrattamenti del padre. Ebbene, questo giovine pare abbia stregato mio nonno, Ul-