Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/139

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sei capace di tutto. E adesso ti voglio far vedere una cosa: la riconosci?

Era una lettera gualcita, quella che il vecchio gli porgeva, e ancora prima di prenderla, — e non l’avrebbe presa se non ne avesse riconosciuto subito i caratteri, — si sentì battere il cuore.

— Una lettera di mia madre, — mormorò.

La prese e la lesse tre volte. Era in data dell’autunno precedente: la madre scriveva al vecchio dicendogli che sapeva Luca rifugiato nel suo ovile, e lo pregava di darle un appuntamento, o di andare lui a trovarla, se capitava a Posada, per parlare del giovane.

— Ci sono andato appositamente, — disse zio Ulpiano, mentre Luca continuava a palpare il foglio per assicurarsi della sua realtà: — sono andato, ed ho fatto in modo di vedere quella santa donna a insaputa di tuo padre. E lei mi ha supplicato di tenerti presso di me, fino alla tua chiamata per il servizio militare, di farti da padre. Io le ho promesso di farlo, ed ho tenuto la parola.

Più che commosso, Luca si sentiva irritato per quel passo inutile e umiliante della madre.