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so fratello, un uomo d’esperienza e di pazienza, che non si lasciasse turlupinare da lei.
Egli sogghignava e faceva diaboliche smorfie; ma non poteva pensare ad altro che a questa faccenda.
Anche il vecchio ci pensava e ripensava: chi poteva essere il pretendente? E non sapeva se rallegrarsi o inquietarsi per l’avvenimento.
Il nipote, poi, occupato a raschiare una moneta trovata tra le rovine, che risultò essere un soldo del 1913, per quanto di nuovo interrogato, fu nella impossibilità di dirne nulla: non si ricordava; in ultimo, dopo uno sforzo straordinario della memoria, disse:
— La mamma veramente non mi ha detto chi è il pretendente, ed io non gliel’ho domandato.
Di nuovo il nonno si sentì caldo di sdegno; tuttavia scosse la testa e si contentò di sospirare:
— Oh, Gesù Signore Nostro!
Verso sera Luca, pallido e stanco e col male di testa per la troppa aria presa, annunziò che doveva ripartire. Sbadigliava come l’altro Luca quando aveva fame, e pensava alla vecchia casa