Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/208

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ferma, — me l’avete imposto. Tante altre cose mi avete imposto! Persino mia madre, non pesino sull’anima sua le mie parole, non ha voluto lasciarmi senza impormi di sposare Annarosa. Non l’ha chiamata al suo capezzale per consegnarle le chiavi? E forse ella si accorgeva di quanto passava in me, in quei giorni; forse, nella sua intenzione, era la volontà di liberarmi della matrigna col farmi sposare la figliastra: e se così è stato, come voglio credere, la benedico; ma infine anche lei si è valsa fino all’ultimo della sua potenza su di me. Adesso che tutto è concluso perchè volete guastare ogni cosa? Perchè vi prende questo tardivo scrupolo delle mie intenzioni? In fondo è forse la vanità di apparire scrupoloso di fronte agli altri, che vi prende.

— Stefene! — gridò il padre con voce rauca, alzando il bastone. E Stefano si strinse un po’ istintivamente verso il muro, ma riprese, senza mutare accento:

— Voglio anche dissipare i vostri scrupoli; e vi ripeto che Annarosa mi piace e che io piaccio a lei. Lasciate che ci sbrighiamo fra noi: non mettetevi in mezzo. Volevate darmela quando non la volevo io, e adesso che la voglio io vi opponete.

Zio Predu aveva abbassato il bastone