Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/230

Da Wikisource.

— 222 —

ma ho avuto paura di far male alla nonna. Adesso.... adesso.... non so che una cosa: che non posso, non voglio più sposarti.

Allora egli la lasciò. Si volse verso il muricciuolo e cominciò a scavarne i sassolini ed a buttarli giù nella polvere dello stradone dove affondavano come nell’acqua: e dopo i sassi piccoli prese a smuovere i grossi; ne fece rotolare uno, poi un altro; pareva volesse buttar giù tutto il muro; finchè Annarosa gli fermò una mano con la sua, ed egli gliela ributtò lontano, ma si sollevò con un sospiro.

Tornarono ad affacciarsi tutti e due sul muro, silenziosi, come due viaggiatori sul ponte d’un piroscafo. Il salire dell’ombra dalla valle dava invero l’impressione dell’onda che cammina. Aveva già varcato la linea dello stradone e saliva sulla zona della montagna ancora illuminata dal sole; si arrampicava sulle roccie, riempiva tutte le rughe delle chine pietrose; in breve solo le cime, sopra la fascia dei boschi violacei, emersero come isole dorate, sul cielo glauco come un orizzonte marino. Anche l’orto s’era tutto coperto d’un velo verdognolo; e il silenzio era così intenso che pareva di udire anche il volo delle farfalle. In un villaggio lontano, disegnato appena fra la nebbia azzurra dei monti,