Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/257

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sollevato, ricominciando a veder chiaro intorno.

— Bisogna che Stefano torni oggi stesso. Che la gente neppure si accorga di quanto è passato. Neppure voi avete parlato con Stefano, matrigna?

— Con lui no. E ti prego di non cercare di parlargli, almeno per oggi. Non guastiamo di più le cose. Stefano è un uomo di coscienza e farà il dovere suo.

— Tutti dobbiamo fare il nostro dovere. Dobbiamo fare il dover nostro verso gli altri, a costo di perdere il bene nostro particolare. Dov’è Annarosa?

— Dorme ancora. Lascia in pace anche lei, adesso. Non irritarla: vedrai che ar che lei tornerà in sè.

Egli si alzò accigliato; col pugno sulla tavola, il viso sollevato e le palpebre abbassate, parlò, piano:

— Matrigna, vi dò ragione e vi obbedisco: vado via per non lasciarmi trasportare dalle parole imprudenti e mi affido a voi. Voi aggiusterete tutto, oggi stesso, prima di sera. Come io al podere raddrizzo le piante e curo la roba nostra, che dia buon frutto, così voi dovete badare alla famiglia e raddrizzare le cose che prendono cattiva piega. Mi fido in voi. Bisogna che Stefano torni oggi stesso.