Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/40

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sogno ho cercato ajuto l’ho cercato con dignità, ed ho pagato i miei debiti al doppio ed al triplo e qualche volta ad usura. E le falle della barca tappate furono. Non è il pane nostro, l’umiliazione. Zio tuo stesso, per disgraziato che sia, non si umilia a nessuno; mangia piuttosto una volta al giorno e va vestito male; ma nulla vuole da nessuno. In fondo non si umilia neppure in casa perchè non accetta che lo stretto necessario, quello che infine gli spetta dall’eredità del padre.

— Chi domanda nulla a nessuno? Dimmelo tu! — ribattè, alzando la voce irritata, sebbene Annarosa non replicasse più. — Perchè matrigna tua è andata a visitare una malata, tu parli così? Sta certa però, se lei non vede buona accoglienza non tornerà a battere a quella porta. È donna che non si umilia davvero, matrigna tua! Testa da ragazza, ancora, a volte, ma con la sua buona parte di superbia. Se tarda a venire, è segno che l’hanno trattata bene. Eccola, dunque.

Col suo passo elastico la matrigna attraversava la cucina già scura; s’avanzò fino al camino, ma non sedette, non si tolse lo scialle. Aveva il viso un po’ colorito dal freddo, gli occhi animati.

— Zia Paschedda è grave. È una donna