Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/45

Da Wikisource.

— 37 —

lesse portar via, guardò dall’alto la servetta venuta ad aprire brontolando.

— Ebbene, cosa fa, non entra? Se sta un altro po’ la chiudo fuori. Non sa che siamo sole, che il padroncino Agostino è rimasto laggiù?

Allora fu lui a chiudere bene la porta, scuotendosi d’un tratto da quella specie di sonnolenza che lo avvolgeva di continuo e lo separava dalla realtà. L’idea che l’altro uomo della casa era assente parve ridestargli un senso di responsabilità.

Si sentì, almeno per quella notte, capo di famiglia, protettore delle donne e dei ragazzi. Andò quindi a vedere come stava la madre. Era già a letto, la madre, nella camera in fondo illuminata solo dalla luce della stanza da pranzo: il suo viso immobile, nel cerchio della cuffia nera, pareva dipinto sul guanciale bianco: ma gli occhi erano aperti e vivi.

— Stato sei, dai Mura? — domandò sottovoce.

— Stato sono: la donna se ne va.

— Siamo sole in casa.

— Starò io, qui giù, alzato.

— Allora di’ alle ragazze che vadano a letto.

Egli tornò di là ma non osò dir nulla.

Sedette al posto che Annarosa, come