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data a prendere notizie della malata. Al ritorno raccontava le meraviglie e l’abbondanza della casa dei Mura, guardando con malizia Annarosa. Un giorno disse di aver veduto zio Predu a fumare seduto in cucina, mentre la padrona Nina preparava sulle brage del focolare una bevanda calda per la malata.

— Gli occhi gli lucevano attraverso il fumo della pipa, come due stelle fra le nuvole. Sta a vedere che, se muore zia Paschedda, il matrimonio è un altro!

La vecchia padrona prendeva sul serio le sue chiacchiere e dava avvertenze alla nuora.

— Gli uomini sono tutti uomini. Sta attenta. Forse il vecchio vuol provarti per vedere se sei una donna seria.

La nuora non sorrise neppure, non si sdegnò; anzi si fece seria, come per obbedire alla vecchia. D’altronde la malata si aggravava e zio Predu perdeva la voglia di chiacchierare e di scherzare.

— Sta seduto sulla cassa, in faccia al letto della moglie, — raccontava Mikedda, — col braccio appoggiato al bastone e la pipa spenta in bocca; aspetta sempre la visita del medico e non si cura d’altro. Sì, è un uomo che vuol davvero bene a sua moglie. E anche il figlio il dottor

Deledda, L’incendio nell’oliveto. 4