Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/82

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ciglia perch’ella gli annunziava con voce troppo alta:

— Zia Paschedda Mura è morta!

— E tu t’indugi così nella strada? Va avanti, tarantola! — le gridò, agitando la ronda che gli serviva da frustino.

A lei parve di sentire il colpo sugli occhi: li chiuse e andò avanti, pensando che, certo, non bisognava gridare così nella strada una notizia che era quasi un segreto di famiglia per loro tutti che ne sapevano il significato.

Il contadino intanto, pur con la sua ansia nel cuore, dopo aver dato uno sguardo alla sua porta, spingeva dentro il cortile i buoi con la sua abilità di punzecchiarli senza che il pungolo li facesse soffrire.

Le ruote sobbalzarono sulla pietra della soglia, il carro fu dentro, coi sacchi delle olive intatti. Agostino entrò appresso; smontò agilmente, dritto ed alto dentro il suo cappotto, e diede un grido speciale per fare scostare il cavallo.

E tosto nella casa silenziosa passò un fremito di vita, Annarosa si affrettò a tirar su il paletto per spalancare la porta, curvandosi e mandando indietro sul fianco la frangia dello scialle; persino le galline starnazzavano, deste dal sopore del freddo,