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spose egli, mordendosi un baffettino, cioè la punta di un baffettino. Avrebbe voluto dire d’averci il binoccolo, ma temè che la ragazza glielo chiedesse. In realtà, non ci aveva nulla.

E così passò l’ora. Boly tornò solo, inosservatamente, e Margherita riapparve con altre signorine. Leandri, còlto da un eccesso di vera gelosia, le andò vicino e la guardò sfacciatamente.

Ma essa non gli badò; aveva il viso bianchissimo, più del solito, e su quel pallore alabastrino spiccavano le labbra, rossissime, quasi sanguigne. I suoi occhi poi erano pieni di sogno e di sgomento. Rideva, ma con gaiezza febbrile: s’era levata la mantellina e la sciarpa, e pareva avesse tutti gli ardori della febbre.

II.

— Margherita, Margheritina mia, che cosa ti stai facendo! — le diceva quasi ogni giorno zia Baingia, ch’era la sua balia, scuotendo la testa con grande compianto.

Zia Baingia aveva allevato Margherita e, siccome stava vicina di casa, andava spesso a trovarla. Le voleva molto bene e