Pagina:Deledda - L'ospite, Cappelli, 1898.djvu/75

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un giorno 63


luto anche ascoltare, ma il rumore sempre più entusiastico delle voci cantanti la messa e il rosario, non gli permettevano di udir nulla.

Zia Angela, la balia, tornò ad accoccolarsi nel suo angolo, e la signorina passò vicino a Jame, senza guardarlo; poi si ficcò con disinvoltura fra gli uomini, cercando un cantuccio buono per inginocchiarsi.

Zoppicava sempre: leggermente, — doveva esser per l’effetto della cavalcata, — e lasciava dietro di sè un vago profumo che avvolse Jame in un’onda di delizie e d’incanti.

Da quel momento egli non si annoiò più, e non guardò più lo sfondo della porta. Il profumo della bianca e sottile apparizione inattesa gli recava un soffio di vita e di supremo piacere.

Era la grande città lontana, ove frequentava i primi anni del liceo, che tornava a lui per mezzo della giovinetta della piccola città vicina?

Jame non sapeva dirselo, ma sentiva in un lampo svanire la struggente nostalgia che da due mesi lo tormentava in quel paesetto selvaggio, ove pure era nato e vissuto fino a pochi anni prima. Si accorse