Pagina:Deledda - L'ospite, Cappelli, 1898.djvu/83

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strutta per cercarvi un tesoro, e una grotta, e le sorgenti vicine del fiume, per cui attraversarono dei luoghi pericolosi, pieni di roccie e di vegetazioni selvaggie.

I piedini di Francesca scivolavano sempre, e due volte ella cadde, facendosi un po’ di male. Ma Jame l’ajutava sempre, dopo qualche timida esitazione. Arrossiva spesso, ma chiacchierava come un bimbo, dicendo sovente cose stupide e inutili. E se Francesca rideva troppo in alto, egli si morsicava le labbra, domandandosi se lei non lo prendeva per un fanciullo un po’ matto.

Non avrebbe fatto meglio ad ammirarla di lontano? Tanto la sera ella sarebbe partita e non si sarebbero forse riveduti mai più.

Intanto le ore gli sfuggivano rapidamente, ed egli, pur godendosele intensamente, provava un’angoscia infinita al pensiero del domani.

Domani il mondo sarebbe vuoto per lui, e il ricordo dell’ieri avrebbe torturato inesorabilmente il suo cuore.

A mezzo giorno intanto, Francesca ignorava ancora il nome del suo bizzarro adoratore ed amico.

In quell’ora visitavano la grotta, oscu-