Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/133

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E di nuovo lo scrittore si trovò come davanti a un muro nero, interminabilmente lungo e alto; ma una sua fessura lasciava penetrare un raggio più luminoso di quelli del sole. Riprese a parlare, con accento ben diverso del primo: accento di vera umanità; dello spirito che ascolta e ripete la parola eterna.

— E allora, ragazzo mio, non c’è che la seconda spiegazione. Tu hai sentito pietà della ragazza: la pietà da uomo a uomo, che non conosce sesso nè tempo: la stessa pietà che io sento adesso per te, per il dolore eterno del nostro comune destino. Insomma, l’amore dettato da Dio. E l’anima della fanciulla, nell’andarsene, ti è venuta a salutare. E ti chiedeva un bacio, che tu non hai voluto darle, perchè ella era già spirito, mentre tu eri ancora materia.

*

Il giovine sentiva voglia di piangere: eppure non sembrava convinto.

— E le punture di spilla, allora?

Lo scrittore allargò le braccia, col fiore della pipa fra le dita. Era già infastidito.

— Ah, di questo, non so proprio più dirvi nulla.