Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/180

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fare anche qui. Giuseppe, poi, riavrà il suo posto alla Banca. Me lo ha assicurato lo stesso direttore, quando ho riscosso il vaglia. Oh, per questo non posso lamentarmi: bravi ragazzi, che, dopo la disgrazia del padre, sono stati la mia consolazione. Allora, Merlin?

Egli pareva adesso preso da un subito calcolo. Abbassò la grossa testa irsuta e si afferrò il largo mento con la mano animalesca di antico manovale. C’era in tutta la sua persona qualche cosa di trogloditico, come se egli fosse sbucato da tutti quei monti di laterizî, dalle dune di pozzolana o meglio ancora dagli scavi intorno.

— Adesso vediamo. La somma l’hai pronta, dunque? Avrei un appartamento di quattro camere e cucina: costa molto di più; ma potrei prelevare le tue due camere. Ti va?

Le andava benissimo.

— Lasciami prima parlare con Giuseppe, che verrà domani in licenza.

— Va bene. E tu, adesso, con chi stai?

— Con chi vuoi che stia? Sola, col pensiero dei miei ragazzi. E tu, che fai? Ho sentito dire che finalmente ti decidi a prender moglie.

Sul viso pietroso di lui si diffuse un’aria giovanile: e con la sua voce grassa cadenzata egli confermò la notizia. La donna insistè:

— Sappiamo che è ricca e brava. Speriamo di conoscerla. Adesso...

Ella voleva dire: adesso che io e i miei ragazzi