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Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/187

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TRAMONTI


Melanconia dei bei tramonti d’autunno in riva al mare! L’ombra insottilita delle ville chiuse si allunga, evadendo dalle cancellate dei giardini, e questi, con le rose di cera e i cipressetti color d’amaranto, battuti dal sole basso e dello stesso colore, hanno la quiete vitrea dei cimiteri: il mare stesso, coi suoi riccioli bianchi e un brontolìo metallico di preghiera, dà l’idea di un vecchione solitario, abbandonato dalla sua numerosa famiglia.

Anche il signor Radamisto si era impuntato a restarsene solo nella sua villa, servito da una famiglia di contadini lì accanto; e voleva rimanerci il più a lungo possibile: apposta s’era fatto costruire un camino nella camera d’angolo, a fianco della vetrata azzurra di mare e di cielo; e molti libri gli tenevano silenziosa compagnia.

Non aveva motivi speciali recenti per condannarsi volontariamente a questo confino; fuorchè un timor panico sempre più crescente della città, dei suoi rumori, della sua aria cattiva, della gente