Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/205

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viso come una donna, il padrone, che con Pietro aveva preso posto in un cantuccio in fondo alla chiesa, vide d’un tratto il servo, già inginocchiato, balzare in piedi e andarsene fuori dando qualche gomitata ai vecchi fedeli ritardatari.

Il giovane signore non pensò neppure di seguire il servo e domandargli che cosa succedeva: rimase anzi inginocchiato, sempre più raccolto in sè, ad assistere al divino mistero.

Gregario umilissimo fra gli umili gregarii suoi dipendenti, nessuno di questi lo riconobbe: tanto che, finita la messa, egli rimase ultimo, e quando uscì vide, nel prato, solo, appoggiato ad un albero, il vecchio servo bisbetico che lo aspettava.

— Ebbene, Pietro, che ti è successo?

Pietro lo guardò stupito, quasi esasperato.

— È possibile, — disse, dandogli come al solito del tu, — è mai possibile che tu, con tutta la tua intelligenza, proprio tu non abbia indovinato?

L’altro taceva, interrogandolo solo coi suoi dolci occhi di mandorla fresca.

Pietro tese il braccio, col pugno stretto, verso il convento.

— Quel frataccio era il meno degno di celebrare la messa: è lo sporcaccione che ha passato la notte con una donna maritata.