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Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/208

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ed entrambi penetrarono nel luogo improvvisamente fresco e delizioso: e mentre si piegava e beveva dalla coppa nodosa delle sue mani giunte, il padrone sedette su una pietra e col bastoncino cominciò a segnare parole misteriose sul musco del suolo.

Quando Pietro si fu dissetato, e con le mani bagnate si rinfrescò anche il viso, il padrone gli domandò:

— Sei contento?

— Sono come quella donna quando va a riposare: mi pare di essere nel regno di Dio.

— Dunque quest’acqua è buona; ne convieni? Sì: ed altrettanto buona era la messa, alla quale tu non hai voluto partecipare. Ebbene, Pietro, tu mi darai adesso una soddisfazione: va e cerca la sorgente di questa fontana.

Pietro andò: poco dopo riapparve atterrito ed umiliato.

— Padrone, l’acqua di questa fontana zampilla da un cranio di bestia pieno di vermi.

Il padrone non replicò; ma, scritte sul musco, il servo lesse queste parole:

— Se tu paragonavi la messa all’acqua della quale si ha sete, che t’importava della sorgente?

Poi entrambi, Gesù ed il suo servo Pietro, venuti di persona a verificare come andavano le cose di questo mondo, ripresero a camminare verso la loro casa, lassù dove la terra sconfinava con l’azzurro dell’orizzonte.