Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/222

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— Questa suora Cetta può raccontargliene, don Felis! È la zia del padrone della vaccheria. Adesso sta in casa con lui e con la famiglia, ma ha girato tutto il mondo. Anche nelle terre dei selvaggi e di quelli che si mangiano gli uomini, è stata.

— E che diavolo cercavate laggiù?

La cieca toccava il bicchiere che egli le colmava; lo accarezzava con la punta sensibile delle dita, e pareva ne sentisse salire il vino, perchè quando fu pieno lo accostò alle narici e lo odorò come un vaso di fiori. Il suo viso levigato e bianco di statua si colorì lievemente, quasi riflettendo il colore granato del vino, le labbra si aprirono ad un sorriso giovanile. Però non bevette subito. Rimise il bicchiere sulla tavola e riprese il suo parlare sommesso.

— Cercavo appunto il diavolo, per cacciarlo via di laggiù.

Lisendra spiegò:

— È stata suora Missionaria. E i barbari l’hanno accecata.

Allora don Felis sentì di nuovo il ragno misterioso coprirgli il viso con un velo di pallore.