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Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/88

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Il suo stupore crebbe a misura che si procedette nella visita. Poichè era l’altro che gli faceva da guida e gli svelava il mistero di ogni cosa.

— Questa è l’antica cucina, ancora paesana, con le pareti affumicate, le padelle di rame, le graticole, gli spiedi. E questo il camino — disse, fermandosi a guardare la cenere ammucchiatavi dentro come un monticello grigio su uno sfondo di nuvole nere. — Qui, d’inverno, era il suo rifugio prediletto, specialmente alle cimase della sua vita: l’infanzia, e gli ultimi anni, quando ai suoi ammiratori infidi il suo cuore pareva già spento peggio di questo camino, mentre continuava a sfolgorare come il sole che a noi sembra tramontato.

— E questa è la scala: la prima rampata è di granito rosso, patinato dal tempo: le altre, sì, ecco, sono di scalini in muratura, ricoperti di lastre di lavagna. Sulla parete di mezzo una finestra vuota guarda da una rampata all’altra; e affacciandovisi, il poeta, fanciullo, ebbe forse le prime sensazioni di un’arte introspettiva quale fu la sua.

— Questo il pianerottolo fra la sua camera da letto e il suo studio: gli serviva anche da