Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/93

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FAMIGLIE POVERE


Povera e numerosa era la famiglia del salinaro, raccolta come una tribù di selvaggi in certe catapecchie davanti alle quali il mare, nei giorni burrascosi, appariva come uno straccio sporco sbattuto dal vento, e d’estate le saline, simili a cave di calce, bruciavano gli occhi a chi le fissava.

L’uomo ed i figli più grandetti lavoravano laggiù, mangiati dal sale e dalla malaria: in casa rimaneva la moglie sempre gravida e con un grappolo di marmocchi intorno; rimanevano i vecchi nonni invalidi ed una sorella scema: chi andava e veniva continuamente in giro, era la suocera, la vecchia Geppa, che doveva essere stata generata in un momento di burrasca, perchè non stava mai ferma e dava l’idea di un albero maestro tentennante al vento con intorno la vela attorcigliata e rotta.

Dopo i maschi, la Geppa era quella che si