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re; ma Concezione era corsa di là, nella camera, e fece un involto di roba: ci mise anche un pane, di quelli che si usavano regalare agli amici ed ai poveri per Pasqua, in simbolo di comunione come l’ostia consacrata; e tanto insisté, che il dottore lo accettò.
— Da’ qui, figlia di ladroni.
— Roba da poveri — ripeteva la madre.
— Sì, lo so; povero sono io, e vecchio e solitario. Ma un giorno verrà bene a liberarmi, quella vecchia troia della morte.
E se ne andò, arrabbiato: però nei suoi occhi la scintilla si era spenta, sotto un velo di lagrime.
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Poi venne una donna, anche lei decaduta. Madama Peperona, la chiamavano, forse per il suo grande naso rosso che rivelava lo stesso vizio del dottore. E anche lei aveva uno scialle di antica grandezza, ma che adesso pareva una ragnatela; e un cappellino piumato, in cima al cocuzzolo di capelli grigi: e anche lei i guanti, con la punta delle dita tutte in fuori per le rotture. Dapprima entrò con una certa dignità in chiesa, trascinando le scarpe di