Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/147

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piva benissimo che il suo male era, in rapporto all’amore, come un legame, un voto, un ostacolo simile a tanti altri: e che ella aveva da lottare coi sensi, coi sogni, con gli stessi istinti che l’ostacolo stesso destava: ma, come molta gente raffinata, provava, in fondo, la gioia, il gusto del dolore.

Quel lunedì la madre era andata a lavare i panni al torrente, già scarso d’acqua ma ancora abbastanza provvido: Concezione sperava che nessuno venisse a molestarla, e se ne stava all’ombra della casa, col suo ago, la camicia del compagno di Aroldo e il saluto delle mine lontane. Ecco invece passa, rasentando il cancelletto, il vecchio pseudo dottore, col pastrano bene abbottonato, come se l’inverno sia ancora vivo: passeggiava spesso da quelle parti, quando il tempo lo permetteva, di tanto in tanto fermandosi e piegandosi a guardare per terra, quasi vi scorgesse un oggetto smarrito, che egli però non voleva raccogliere per non avere impicci.

Era invece una lucertolina guizzante fra l’erba come un pesciolino nell’onda; o un gruppo di formiche intorno al minuscolo pozzo da loro scavato, o una famiglia di fiorellini rossi; e anche una semplice eppure meravigliosa goccia di rugiada che nel suo nulla ri-