Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/226

Da Wikisource.

— 220 —

bero andate così: si sarebbe tutti contenti, adesso, non tra le granfie della giustizia e del diavolo.

Si fece il segno della croce, non si sa contro la giustizia terrena o il diavolo; ma intervenne, calma e poco allarmata, comare Giustina:

— Infine, sedetevi, e prendete almeno una tazza di caffè. Tutto si aggiusta col tempo e col denaro. E raccontateci come sono andate le cose.

— Sono andate così: mio nipote, appena ha veduto Concezione, se n’è innamorato pazzamente, stoltamente. (E come poteva fare, in altro modo? — pensa Concezione.) L’avete sentito, del resto; non faceva che ripetere: o Maria, o mi sparo. Poi il pretino, quel pretino di sputo (adesso che era lontano, col suo libro, ella poteva permettersi di parlare così), lo ha calmato: lo ha come sciolto dalla tentazione: ma un’altra fissazione gli è venuta, all’idiota Costante; quando cioè ha sentito l’affare del forestiero si è messo in mente, e vantato con tutti, di averlo ucciso e nascosto lui. Così hanno finito con l’arrestarlo. Adesso è qui nelle carceri, e bisogna che io gli cerchi un maledetto avvocato.

— Ma la verità, qual è?

— La verità è che egli è innocente come