Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/23

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sicurazioni sul lavoro, sulle malattie, sugli infortuni, sulla vita: e, infine, piena libertà ad uno che voglia tornarsene indietro con indennità di lavoro e di viaggio. Il clima è buono, bestie pericolose non ce ne sono. Molti insetti, sì, e zanzare specialmente, che spariranno con le prime bonifiche.

— E i fondi? — domandò con aria un po’ beffarda Concezione.

— Ma pare che l’impresario li abbia: non è un balordo, e non parla per parlare: un po’ strambo sì, ma ambizioso ed appassionato per queste imprese. Del resto non c’è nulla da perdere, almeno per uno come me. — Anche lui prese un atteggiamento canzonatorio, ma verso se stesso; bevette un altro bicchiere di vino, respinse il piatto che la vecchia gli aveva ricolmato, e guardò avanti a sé, in alto, come vedesse un quadro che lo interessava più che le altre cose intorno. Riprese:

— Non sarò certamente io ad aver paura delle zanzare. E, se occorre, neppure dei serpenti. Ho ammazzato tante bisce, e anche qualche vipera, da ragazzo. Si viveva, io e la mia mamma, in una capanna peggio di quelle che si andrà ad abitare laggiù. La poveretta lavorava nelle risaie, finché è morta di stenti: eppure mi mandava a scuola, e sogna-