Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/46

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— Questo giovane è il mio fidanzato. — Allora il vecchio tirò su il bastone e picchiò forte il pavimento.

— Bene; lo dicevo io, Maria Concezione, che si vuole farti la festa come al prete, per spillarti i soldi.

— Finiamola, — disse la madre: e poiché aveva un certo timore del compare cercò di essere conciliante. — Non ti accorgi, Felis, che la ragazza ti prende in giro? Il giovinotto è bravo e onesto; viene qui perché Concezione gli confezionava le camicie, come fa con altri clienti, paesani e forestieri: ma altro non c’è né ci può essere. Dimmi piuttosto dove sei stato tutto questo tempo. E adesso ti darò anche da bere; è vino buono, lo avevo comprato per rinforzare Concezione, ma essa non ne vuole. Bevilo tu, alla sua salute.

Gli portò un bicchiere di vino, ed egli parve convinto.

Anche Concezione si placò: dopo tutto, che le importava se Aroldo era andato via, forse per non più ritornare? Oramai tutto è finito, con lui e col resto del mondo. Sei sola col tuo destino, Maria Concezione, e basta che la tua mano sfiori il tuo seno per ricordarti che la tua sorte è chiusa. Anche le parole del vecchio non possono più che sembrarti vane come il rumore del vento nella valle. Sorride