Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/90

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maghi e stregoni, pensò di andare in cerca dell’uomo che, si diceva, faceva miracoli, e domandargli una medicina. Ed ecco che questo solo pensiero lo colmò di speranza.

In quei giorni il Rabbi si trovava appunto nella città di Cana; il Capitano, dunque, vi si recò, a cavallo, con alcuni servi. Trovò la città tutta in festa: pareva fosse primavera; tutte le finestre erano piene di fiori; nelle osterie si sentivano canti e suoni. Molta gente si dirigeva verso una casa che era quasi al limite della città: e il Regolo, lasciati i servi e i cavalli nel cortile di una caserma, si diresse anche lui verso il luogo dove accorreva la folla. Era quasi sera: nell’aia davanti alla casa di un contadino si vedeva brillare un grande fuoco; e Gesù vi sedeva davanti, in mezzo a molti uomini del popolo. Era tutto vestito di bianco e pareva che la sua persona risplendesse come l’argento: anche le sue dita sembravano raggi, e i suoi capelli erano del colore della seta appena filata.

Così, almeno, lo vide il Regolo di Cafarnao; che al suo apparire, con le sue vesti e le sue armi da Capitano, destò un senso di paura, poiché si credette che venisse a perseguitare il Maestro e i suoi seguaci. Ma Gesù continuava a parlare, con la sua voce forte e dolce nello stesso tempo, e tutti si rassicu-